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Cinque trucchi per proteggere SSH

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SSH è la shell remota sicura per antonomasia ma non è detto che sia impenetrabile, facendo un esempio, se un lucchetto è costruito a regola d´arte, ma la chiave (cioè la password) è facile da trovare tramite un attacco Brute-Force, cioè provando moltissime chiavi possibili, il lucchetto è sicuro ma comunque sarà aperto.

Fortunatamente noi scegliamo delle password difficili (vero?), ma per Security-Hacks.com neanche questo è sufficiente.

Per rendere la Secure Shell ancora più secure vengono proposti cinque trucchi:

  • cambiare la porta del server: configurando SSH per accettare connessioni su una porta diversa dalla 22 si evitano almeno gli attacchi più sempliciotti;
  • disattivare l´autenticazione tramite password: si sostituiscono le password con chiavi crittografiche;
  • limitare il numero di connessioni: ad esempio imponendo un limite di tre connessioni al minuto;
  • disabilitare l´accesso di root: banale ma non sempre applicato;
  • utilizzare dei tools Anti-Brute-Force: analizzano i log di SSH e del firewall e bloccano i tentativi troppo ripetitivi.

Per quest´ultima soluzione sono elencati numerosi programmi tra cui pam_abl, che si integra direttamente con l´autenticazione PAM (solo per unix) e SSHDFilter che intercetta l´eventuale attacco e modifica le regole del firewall per bloccare ogni tentativo di connessione del sospetto aggressore.

In fin dei conti un po´ di sana paranoia non guasta mai. O no?

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