Come se non bastasse la tendenza ad apporre brevetti sul software, ecco arrivare il caso (non saprei dire se sia il primo in assoluto o meno) di un´azienda che segue da vicino il flusso dello sviluppo di un processo open source, ne prende del codice, magari facendo modifiche minime, e prova a vedere se riesce a brevettarlo.
Il caso in questione ci viene presentato da e riguarda Tandberg, una sussidiaria di Cisco, che avrebbe provato a brevettare una specifica implementazione del codice che genera un pattern DCT zigzag, una tecnica utilizzata in molti formati di gestione di dati video.
Il sospetto nasce dal fatto che la richiesta di brevetto sia comparsa appena due mesi dopo che l´implementazione era entrata a far parte della codebase del progetto x264, e che la rispecchi quasi fedelmente - da qui l´ipotesi di cui alla prima parte di questo post.
Tandberg ha risposto dicendo di essere arrivata all´implementazione senza "consultare" il codice del progetto.
In effetti, si tratta di una procedura tanto comune da rendere quest´affermazione verosimile: il problema è che i brevetti dovrebbero essere concessi solo in caso di idee innovative, e non per niente Tandberg sostiene che il proprio codice sia abbastanza diverso dalle altre implementazioni da meritare quest´onore.