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Accessibilità ed Elevata Accessibilità

Cosa vuol dire progettare un sito ad elevata accessibilità
Cosa vuol dire progettare un sito ad elevata accessibilità
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Siamo giunti ormai alla fine di questo lungo viaggio attraverso l'accessibilità. Tutta la guida è nata ed è cresciuta intorno ad un'idea centrale: guidare il lettore alla scoperta dei concetti che stanno alla base della realizzazione di siti ad elevata accessibilità. Non ci interessava, infatti, ripercorrere pedissequamente le WCAG 1.0, mostrando in successione le singole raccomandazioni ed i tanti esempi possibili di buona e cattiva applicazione. Ci interessava piuttosto aiutare il lettore ad impadronirsi di due tipi di sapere, indispensabili per padroneggiare proficuamente questa materia:

  • una conoscenza teorica di base su cosa è l'accessibilità e su chi ne sono i beneficiari;
  • una serie di conoscenze tecniche di valore pratico, per partire fin da subito con lo sviluppo di pagine web ad elevata accessibilità

Ma perché abbiamo puntato su un'accessibilità che abbiamo definito "elevata" e non sull'accessibilità punto e basta?

Perché ci interessa instillare nei lettori di questa guida l'idea che si possa svolgere l'attività professionale di sviluppare siti web in un modo completamente nuovo – e molto più accessibile nei risultati – rispetto al sistema utilizzato negli anni scorsi e tuttora largamente usato. Il sistema da superare è quello, dilettantesco, di imparare ad assemblare pagine web servendosi esclusivamente degli appositi software di tipo visuale in commercio, senza accoppiare a tale pratica lo studio dei fondamenti di questa costruzione, che sono – riducendoli all'essenziale - i linguaggi HTML, XHTML, CSS2 e le specifiche W3C sull'accessibilità.

L'accessibilità di base deve occuparsi di turare alla meglio le falle aperte dal cattivo sviluppo. Può fare qualche rattoppo, non miracoli, limitandosi a:

  • inserire i testi alternativi mancanti
  • provare a mettere qualche elemento NOSCRIPT qua e là
  • avvertire il lettore, tramite un attributo "title", che una certa pagina si aprirà in una nuova finestra del browser
  • cercare di rendere una struttura a frame un po' più navigabile, dando dei titoli sensati ai frame o creando una minima alternativa di navigazione con un elemento NOFRAMES
  • provare a ridurre un po' la massa del codice presentazionale mischiato al contenuto, trasferendo una parte della presentazione visuale ad un foglio di stile esterno
  • correggere gli errori di codice in modo che le pagine passino la validazione
  • creare qualche pagina alternativa a quelle contenenti animazioni Flash non accessibili o applet java non navigabili da tastiera
  • ecc. ecc.

Quella che abbiamo definito elevata accessibilità è invece il risultato quasi naturale del buono sviluppo. Qui non si tratta più di mettere rattoppi, ma piuttosto di valorizzare e incrementare l'accessibilità già connaturata ad una progettazione fondata sul rispetto dei linguaggi standard.

La seconda parte di questa guida è stata pensata proprio per spiegare ai lettori i fondamenti di questo nuovo modo di progettare per il Web, basato sul rispetto degli standard e delle specifiche di accessibilità. Non si propone di insegnare come "rattoppare" pagine nate male, ma di spiegare come far "nascere bene" nuove pagine e siti. Tali fondamenti di progettazione sono stati suddivisi in quattro sezioni, che sono da considerarsi come altrettanti pilastri di quello che abbiamo chiamato "buon sviluppo".

  • la separazione della presentazione di un documento dal suo contenuto e l'uso accessibile del colore
  • la valorizzazione della struttura di un documento
  • le regole per scrivere testi ad elevata accessibilità
  • la validazione del codice e la valutazione dell'accessibilità

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