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Pagine accessibili: benefici per utenti con hardware obsoleto

L'accessibilità favorisce anche chi disponde di strumenti di navigazione non all'avanguardia
L'accessibilità favorisce anche chi disponde di strumenti di navigazione non all'avanguardia
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Accanto a dibilità fisiche e impedimenti sociali e culturali, esistono anche utenti che sono limitati nella navigazione dall'uso di strumenti hardware o software obsoleti o fuori dagli standard tecnologici più aggiornati.

  • Persone che usano software obsoleti. Chi gestisce siti già resi accessibili è abituato a trovare, nelle statistiche che tengono traccia delle visite ricevute, dati che indicano connessioni effettuate da utenti dotati di sistemi software antiquati rispetto alle tecnologie correnti: da Windows 3.1 a Windows 95, da Internet Explorer 3 a Netscape 3 e 4, se non anche versioni precedenti dei suddetti browser. Di solito, invece, chi gestisce un sito più o meno inaccessibile trova nelle statistiche di traffico soprattutto le tracce di connessioni effettuate per mezzo delle tecnologie software più recenti. È sicuro che ciò accada perché il suo pubblico è composto tutto da utenti con dotazioni software all'avanguardia e non piuttosto perché l'inaccessibilità del sito ha via via allontanato tutti i visitatori in possesso di programmi datati?
  • Persone che dispongono di hardware obsoleto e connessioni lente. Sono questi tra gli utenti in assoluto più svantaggiati. Chi, per esempio, dispone di un processore Intel 486 con 8 Mb di RAM troverà pressoché impossibile caricare l'inutile animazione introduttiva in Flash, del peso di circa 1 Mb, che uno sterminato numero di siti si ostina a ritenere molto trendy. Bisogna considerare che numerose scuole, enti senza scopo di lucro e famiglie economicamente disagiate possiedono computer vecchi o vecchissimi, comprati usati o donati da qualche azienda in vena di farsi pubblicità per mezzo di un po' di filantropia a buon mercato. A ciò si aggiunga che, in molti casi, soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo, computer antiquati sono accoppiati a connessioni ad Internet incredibilmente lente, rispetto a quelle a cui siamo mediamente abituati in Italia. Non molto tempo fa, abbiamo saputo di ragazzi che si collegavano a Internet da Tirana, in Albania, con modem a 2400 baud: 1/23 della velocità di un normale modem da 56 Kb, 1/273 della velocità di una linea ADSL da 640 Kb! Per avere un'idea della difficoltà di acquisire informazioni da Internet quando si dispone di connessioni così lente, immaginate che in certi Paesi del Medio Oriente e dell'Africa è diffuso il ricorso ad appositi servizi (forniti da siti come PageGetter.com), che consistono nella spedizione via posta elettronica, agli utenti che ne fanno richiesta, del contenuto testuale delle pagine web che intendono consultare: sarebbe infatti troppo lungo e dispendioso, per questi utenti, attendere il caricamento di pagine che sono normalmente tarate per connessioni alla Rete molto più veloci. Concludendo, per tutti quelli che dispongono di hardware molto datato e connessioni lente, la cura dell'accessibilità consiste soprattutto nell'approntare pagine web leggere, in cui la presentazione sia separata dal contenuto e in cui la consultazione non perda senso se effettuata senza le immagini.
  • Persone che usano sistemi e periferiche poco comuni. Benché in tanti siano convinti del contrario, c'è molta gente che si collega ad Internet con sistemi differenti dall'accoppiata Windows/Internet Explorer. Anche se le percentuali di utenti che usano altri sistemi sono in genere relativamente basse, il numero di configurazioni alternative è piuttosto alto e l'unione di tante piccolezze fa una discreta quantità complessiva, di cui perciò non solo è ingiusto, ma anche poco intelligente non tenere conto. Nei file di log di siti accessibili non è raro trovare una discreta percentuale complessiva di utenti che usano sistemi operativi non Windows: Macintosh, Linux, Unix, BeOS, OS/2, Amiga. Ancor meno raro è trovare altri browser che non siano il solito Internet Explorer: tra i numerosi esistenti, citiamo Netscape nelle sue varie versioni, Mozilla con i "figli" Phoenix e Firebird, Opera, Galeon, Konqueror, i-Cab, Safari, Lynx. A tutti questi, vanno aggiunti gli utenti che navigano utilizzando: - un normale televisore (webTV), - telefoni cellulari di ultima generazione dotati di browser (Nokia, Eriksson, ecc.) e schermo da 160-172 pixel, - computer palmari con schermi larghi mediamente 240 pixel - agendine elettroniche tipo Psion, - monitor impostati a risoluzioni particolarmente elevate (2048x1536) o particolarmente basse (il "vecchio" standard 640x480), - monitor monocromatici o con un numero di colori ridotto (16 o 256) - chioschi multimediali con selezione tramite tatto - periferiche comandabili a voce. Per tutti questi tipi di utenti, la principale cura dell'accessibilità consiste nel progettare pagine indipendenti dalla periferica, non ottimizzate per nessun sistema operativo e per nessun browser in particolare: ovvero pagine con codice standard valido, altamente flessibili nella struttura, non vincolate ad una data larghezza orizzontale e leggibili anche da chi non è in grado di visualizzare i colori.
  • Persone che si collegano in condizioni ambientali difficili. A questa categoria appartengono gli utenti che navigano in situazioni in cui non possono adoperare le mani (per esempio perché stanno guidando l'automobile o perché stanno svolgendo lavori di precisione che richiedono l'uso delle mani) e quelli che si collegano da ambienti particolarmente rumorosi. Per questo tipo di utenti, la cura dell'accessibilità consiste nel realizzare pagine navigabili indipendentemente dal dispositivo di input utilizzato e dotate di contenuti alternativi al canale sensoriale principale a cui si rivolge il contenuto.
  • Indicizzatori automatici (chiamati "robot" o, in inglese, "spider") provenienti da motori di ricerca. Dato lo sterminato numero di siti presente in Rete, si può ben dire che un sito "esiste" pubblicamente se è facilmente reperibile tramite un motore di ricerca. Questa considerazione dai chiari risvolti commerciali può essere, da sola, un ottimo motivo per curare alcuni aspetti importanti dell'accessibilità: quanto più, infatti, una pagina è strutturata correttamente, con la presenza di titoli e collegamenti significativi, validi testi alternativi alle immagini, metadati opportunamente compilati, tanto più salgono le sue possibilità di finire ai primi posti nelle classifiche continuamente aggiornate dei motori di ricerca, e, di conseguenza, le possibilità di veder crescere in misura notevole le visite di utenti interessati agli argomenti trattati nel sito.

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