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Ubuntu 15.10 e derivate: le novità

Da Unity a GNOME, passando per MATE, Xfce e KDE, ecco le principali caratteristiche di Ubuntu 15.10 e le distribuzioni Linux da essa derivate.
Da Unity a GNOME, passando per MATE, Xfce e KDE, ecco le principali caratteristiche di Ubuntu 15.10 e le distribuzioni Linux da essa derivate.
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Come ogni anno, ottobre coincide con un nuovo rilascio di Ubuntu, il più diffuso sistema operativo basato su Linux e sviluppato da Canonical, giunto alla versione 15.10 (nome in codice "Wily Werewolf"). Con questo nuovo rilascio arrivano, come al solito, diverse novità, che abbracciano un po' tutti gli aspetti di questa distribuzione (e delle sue derivate).

In questo articolo riassumeremo proprio le principali novità di Ubuntu 15.10 e delle sue derivate ufficiali, servendoci anche di alcune immagini significative. Chiunque fosse interessato può scaricare questa distribuzione direttamente dal sito ufficiale di Ubuntu.

Le novità di Ubuntu 15.10

Il desktop di Ubuntu 15.10 continua ad essere governato da Unity. Recentemente si è discusso del tanto atteso rilascio della prossima versione di questo desktop environment, vale a dire Unity 8. Nonostante le attese, su Wily Werewolf sarà presente Unity 7.3.2, che comunque risolve diversi bug ed aggiunge qualche piccola nuova funzionalità rispetto a quanto visto su Ubuntu 15.04. Sostanzialmente, però, si tratta di un desktop molto simile al suo predecessore, mentre per "godere" di una veste grafica veramente nuova, dovremo aspettare (almeno) il 2016.

Figura 1. Il desktop di Ubuntu 15.10 (click per ingrandire)

Il desktop di Ubuntu 15.10

Altre novità di rilievo relative al desktop di Ubuntu 15.10 riguardano il bug fixing di Compiz, il gestore delle finestre, e la scomparsa (sebbene non totale) delle Unity scrollbars, che sono state sostituite con GNOME Scrollbar.

Figura 2. Confronto tra GNOME Scrollbar (a sinistra) e Unity scrollbar (a destra) (click per ingrandire)

Confronto tra GNOME Scrollbar (a sinistra) e Unity scrollbar (a destra)

Ovviamente la sfera del desktop non è l'unica ad essere stata oggetto di novità significative. Innanzitutto, Wily Werewolf si basa sul kernel Linux 4.2.1, che amplifica le compatibilità con le perifiche hardware e le tecnologie più recenti. Inoltre, l'intero parco applicazioni è stato aggiornato significativamente: Firefox 41 e Chromium 44, Nautilus 3.14.2, LibreOffice 5.0, Totem 3.16 e Rhythmbox 3.2.1 sono solo alcuni nomi. Da citare, infine, una funzionalità di udev che consentirà di assegnare un nome statico alle interfacce di rete, indipendente dalla sequenza di avvio del sistema.

Figura 3. Ubuntu 15.10 si basa sul kernel Linux 4.2.1 (click per ingrandire)

Ubuntu 15.10 si basa sul kernel Linux 4.2.1

Le derivate

Oltre al rilascio della versione principale (e del core del sistema operativo, sostanzialmente comune per tutti i rilasci 15.10), Canonical ha reso disponibili anche le derivate ufficiali di Ubuntu. Di seguito ne vedremo le principali caratteristiche.

Kubuntu 15.10

Una delle derivate più utilizzate ed apprezzate è certamente Kubuntu, basata su KDE, che sfrutta il desktop Plasma 5.4 per offrire una user experience accattivante e di primo livello. Il parco applicazioni gode delle KDE Applications, aggiornate alla versione 15.08, che godono delle correzioni di diversi bug.

Figura 4. Il desktop di Kubuntu 15.10 (click per ingrandire)

Il desktop di Kubuntu 15.10

Ubuntu GNOME 15.10

La derivata di Ubuntu basata sul desktop environment GNOME ha visto il passaggio da GNOME 3.14 alla versione 3.16, il che rappresenta una novità non indifferente. Con la nuova versione, il parco applicazioni GNOME di default sarà quasi completamente preinstallato di default, con alcune differenze significative rispetto al rilascio precedente: Shotwell è stato rimpiazzato da GNOME Photos, GNOME Music è preinstallato, e Bluez è stato aggiornato alla versione 5.0.

Figura 5. L'interfaccia di GNOME 3.16 su Ubuntu GNOME 15.10 (click per ingrandire)

L'interfaccia di GNOME 3.16 su Ubuntu GNOME 15.10

Per quel che riguarda il server grafico Wayland, che non è ancora installato di default, vale la pena segnalare la possibilità di utilizzarlo in via sperimentale tramite l'installazione del pacchetto gnome-session-wayland, per esempio tramite apt.

Xubuntu 15.10

Xubuntu 15.10 si basa sul desktop environment Xfce 4.12.3, ed è dedicato (o almeno così era in origine) ai PC più datati. Con il nuovo rilascio, tra le varie novità, è interessante citare la possibilità di creare e personalizzare il layout dei pannelli. Sono stati aggiornati inoltre il gestore di ricerche Catfish 1.3.2, Xfpanel-Switch 1.0.2 e MenuLibre 2.1.1 (che consente di creare nuovi menu).

Figura 6. Il desktop di Xubuntu 15.10 (click per ingrandire)

Il desktop di Xubuntu 15.10

Lubuntu 15.10

A differenza della altre derivate, non ci sono enormi novità per Lubuntu 15.10, basato su LXDE. Per la maggior parte, infatti, le novità si riassumono in una serie di piccoli bugfix sparsi, relativi a diverse caratteristiche del sistema operativo e del desktop environment. Le due novità più rilevanti sono la sostituzione del gestore di input iBus in favore di Fcitx (che consente l'utilizzo di ideogrammi ed altri caratteri speciali prima non supportati), e l'eliminazione dal live CD del pacchetto lubuntu-extra-sessions.

Figura 7. Il desktop di Lubuntu 15.10 (click per ingrandire)

Il desktop di Lubuntu 15.10

Ubuntu MATE 15.10

La derivata che ha forse subito il maggior numero di revisioni e modifiche è stata Ubuntu MATE, basata appunto su MATE 1.10. Tra le novità dovute alla nuova versione di questo desktop environment, vanno citate il supporto al formato ePub (grazie al lettore Atril) ed alle schede grafiche nVidia, nonchè l'introduzione di una serie di aggiornamenti a diverse app già viste nei precedenti rilasci (GCalculator, Thunderbird, Plank e Caja, per citarne alcune).

Figura 8. Il desktop di Ubuntu MATE 15.10 (click per ingrandire)

Il desktop di Ubuntu MATE 15.10

Conclusioni

Ovviamente, il modo migliore per assaporare le novità della nuova versione di Ubuntu è scaricarla ed installarla (o anche semplicemente eseguirla in modalità live). Chiunque volesse farlo, può fare riferimento al sito ufficiale di Ubuntu, scaricando l'immagine .iso ed utilizzandola tramite DVD o pendrive USB.

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