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Google Analytics e Wordpress: due plugin per l'analisi del traffico

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L'analisi dei dati di traffico di un sito Web, la cosiddetta Web Analytics, sta rivestendo un'importanza sempre più rilevante. L'obiettivo di tale pratica è quello di comprendere e ottimizzare l'esperienza dell'utente, per farlo bisogna analizzare chi visita il sito, cosa cerca e come interagisce con le pagine, il tutto al fine di ottenere le informazioni necessarie ad adattare le strategie future.

Un valido strumento per il monitoraggio del nostro sito Web è Google Analytics, un servizio offerto gratuitamente da Google che ci permette di tenere traccia delle visite e di altre utili informazioni riguardanti il traffico delle nostre pagine.

Andiamo a scoprire insieme come integrarlo al meglio su di un sito realizzato con WordPress, confrontando due validi plugin. La prima cosa da fare è aprire un account gratuito registrandosi sul sito di Google Analytics. A registrazione ultimata avremo a disposizione il codice di monitoraggio che ci permetterà di usufruire di questo servizio.

Google Analytics for WordPress

Cominciamo con Google Analytics for WordPress di Joost de Valk. Si tratta di un plugin gratuito e in continuo aggiornamento, compatibile anche con l'attuale ultima versione del Blog Engine, la 3.6. Grazie a questa estensione avremo la possibilità di inserire con semplicità il codice di tracciamento per Google Analytics e avremo a disposizione numerose opzioni di personalizzazione. Andiamo a conoscerlo insieme.

Come per qualsiasi altra estensione, bisogna innanzitutto installarla e attivarla tramite il menu Plugin. Ad installazione ultimata, nel menu Impostazioni troveremo la voce "Google Analytics" tramite la quale accedere alla configurazione del plugin. Una volta raggiunta la sezione Google Analytics Settings (figura 1) la prima cosa da fare è inserire il nostro profilo per il monitoraggio. Possiamo scegliere se autorizzare automaticamente l'applicazione grazie all'integrazione con le API, cliccando il pulsante "Click here to authenticate with Google" oppure, per inserire manualmente il codice fornitoci da Google Analytics, basta selezionare la casella "Manually enter your UA code" ed inserire il codice nel formato UA-xxxxxxxx-x.

Figura 1. Inserimento del profilo per il monitoraggio
Inserimento del profilo per il monitoraggio

In seguito possiamo scegliere dove inserire il codice e se tracciare i click e i download in modo da ritrovarli nella sezione "Eventi" del nostro profilo su Google Analytics. Se attiviamo le opzioni avanzate, selezionando la casella "Show Advanced Settings", verranno visualizzate due sezioni che prima erano nascoste. Nella sezione "Custom Variables Settings" è possibile ignorare gli utenti registrati dal conteggio dei visitatori e anche suddividere i tracciamenti in base alla categoria, all'autore, all'anno di pubblicazione o ai tag associati. Queste suddivisioni saranno poi riportate su Google Analytics come variabili personalizzate.

In Advanced Settings abbiamo a disposizione numerose opzioni avanzate, alcune delle quali raccomandate solo per utenti esperti. Modificando impropriamente queste impostazioni, infatti, potremmo rischiare di falsare i risultati delle statistiche del nostro sito. Da questa sezione è possibile scegliere di ignorare gli utenti in base al loro livello di accesso, impostare il tracciamento in caso di domini multipli o di sottodomini, tracciare la form di login e i click sugli annunci pubblicitari o dei feed RSS e, infine, scegliere se tracciare gli indirizzi IP in modo anonimo per non infrangere le leggi di alcuni paesi in materia di privacy.

Nelle ultime due sezioni (figura 2), possiamo personalizzare il tracciamento dei link interni e attivare la modalità di debug

Figura 2. Configurazione dell'attività di tracciamento
Configurazione dell'attività di tracciamento

Google Analyticator

Il secondo plugin che andremo a conoscere è Google Analyticator. Anche questo è un plugin gratuito e in continua evoluzione. Il funzionamento è molto simile al plugin precedente e le differenze tra i due non sono molte.

Per utilizzarlo, bisogna innanzitutto installare e attivare il plugin. Poi, recandoci su "Impostazioni - Google Analytics", accederemo alle opzioni di personalizzazione di questa estensione.

Il passo successivo sarà quello di permettere l'identificazione del nostro account di Google Analytics. Come vediamo in figura 3, abbiamo la possibilità di sfruttare direttamente le API di Google Analytics e quindi autenticarci in modo guidato tramite la sezione "Google Authentication Code", oppure inserire manualmente il codice scegliendo "Continue Without Authentication".

Figura 3. Interazione con le API di Google Analytics
Interazione con le API di Google Analytics

Dopo aver completato l'autenticazione avremo accesso a tutte le opzioni di monitoraggio. Nella sezione Tracking Settings possiamo scegliere, tra le altre cose, se tracciare anche gli utenti e quali livelli di accesso utente non considerare nel tracciamento, oppure se rimuovere o etichettare tutte le visite che non devono essere tracciate. Possiamo anche scegliere se rendere anonimo il monitoraggio degli indirizzi IP e se tracciare come eventi tutti i link esterni e i download.

Nella sezione Additional Tracking Code (figura 4) troviamo due caselle di testo in cui inserire eventuali righe di codice da aggiungere all'inizio o alla fine del nostro script per il monitoraggio.

Figura 4. Integrazione del codice di Google Analytics
Integrazione del codice di Google Analytics

Infine, siamo arrivati alla funzione che differenzia questo plugin dal precedente: la possibilità di aggiungere una dashboard sia sulla parte amministrativa che sul frontend, grazie alla quale possiamo visualizzare le statistiche di traffico direttamente dal nostro sito. Per usufruire di questa funzione, occorre aver autorizzato l'applicazione ad aver accesso ai dati del nostro account Google Analytics, tramite il codice di autenticazione citato prima. Nel caso in cui, al momento dell'autenticazione avessimo scelto di inserire manualmente il codice di monitoraggio, è sufficiente accedere al menu Plugin e resettare Google Analyticator.

Figura 5. Abilitazione della dashboard
Abilitazione della dashboard

Nella sezione Admin Dashboard Widgets (figura 5) possiamo scegliere di abilitare la dashboard e quali utenti sono autorizzati a visualizzare le statistiche.

Per abilitare le statistiche pubbliche, basta accedere al menu Widget che troviamo nel menu Aspetto di WordPress e aggiungere nella posizione desiderata il widget "Google Analytics Stats". Abbiamo anche la possibilità di personalizzare tutti i colori e il numero di giorni da considerare.

Conclusioni

In conclusione, quelli analizzati si rivelano due ottimi plugin, completi e funzionali che vantano milioni di download. Entrambi si integrano con le API di Google Analytics e utilizzano il codice di tracciamento asincrono, il modo più affidabile e più veloce per il monitoraggio del traffico. Supportano, inoltre, il tracciamento dei link esterni, dei download e la geolocalizzazione. Le uniche differenze risiedono nel fatto che Google Analytics for WordPress dà la possibilità di suddividere con facilità i tracciamenti in base a variabili personalizzate. Da parte sua, Google Analyticator, mette a disposizione una dashboard per avere sempre sotto controllo tutte le statistiche, senza dover installare componenti esterni.

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