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Fedora 20: ecco tutte le novità

Fedora 20 porta con sé diverse novità, a partire dal nuovo GNOME 3.10. Vediamole insieme.
Fedora 20 porta con sé diverse novità, a partire dal nuovo GNOME 3.10. Vediamole insieme.
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Il 17 dicembre appena trascorso è stata rilasciata la versione stabile di Fedora 20, ultimo prodotto di casa RedHat, cui è stato affidato lo pseudonimo di Heisenbug. Si tratta di una release molto significativa, dal momento che celebra i dieci anni di attività del Fedora Project, il cui primo vero prodotto (Fedora Core 1) risale al 6 novembre 2003. Per questo importante anniversario, il team di sviluppo ha introdotto molte novità con l'ultimo rilascio, di cui parleremo nel seguito di questo articolo.

Per riassumere le principali caratteristiche di Fedora 20, ci serviremo di alcune immagini significative, in modo da presentare una visione di massima del sistema. Tutti gli utenti che volessero scaricare quest'ultima versione, possono procurarsi l'immagine .iso (contenente l'installer ed una versione live del sistema operativo) direttamente dal sito ufficiale del progetto.

I desktop in Fedora 20

Fedora 20 consente agli utenti di scegliere tra molte alternative in termini di desktop environment. Ognuna delle possibilità offerte, inoltre, presenta alcune novità di tutto rispetto, che conferiscono a questa nuova versione del sistema operativo, un livello di innovazione notevole.

GNOME 3.10

Il desktop environment principale (come già da qualche tempo sappiamo) è ancora GNOME, che rappresenta però al tempo stesso una delle principali innovazioni in Fedora 20, dal momento che la versione adottata, la 3.10, è stata rilasciata appena a settembre. Con questo aggiornamento, il team di sviluppo di GNOME ha dotato il desktop di una leggera "rinfrescata" al look generale (anche se l'aspetto segue la scia generale di GNOME 3), ma soprattutto ha introdotto molte nuove funzionalità. Tramite i pulsanti in alto a destra si accede al System Menu, dal quale è ora possibile attivare e disattivare il WiFi o la modalità aereo; in basso, invece, la System Tray ha ricevuto degli aggiornamenti, e consente l'accesso immediato alle notifiche. Infine, molte applicazioni godono di un AppMenu, integrato nella barra superiore di GNOME, ed accessibile cliccando sull’icona dell’applicazione. Esso consente di accedere a funzionalità specifiche dell’applicazione in maniera semplice e rapida.

Figura 1. Il desktop di GNOME 3.10 su Fedora 20
Il desktop di GNOME 3.10 su Fedora 20

Per maggiori dettagli sulle nuove funzionalità di GNOME 3.10, rimandiamo all'apposita pagina.

KDE Plasma Workspace 4.11

La prima alternativa (ma non l'unica) a GNOME, è la possibilità di installare ed utilizzare KDE Plasma Workspace, aggiornato alla versione 4.11. Oltre ad essere la penultima versione rilasciata dagli sviluppatori di KDE, si tratta anche di una versione LTS (Long Term Support), il che, in genere, è segno di stabilità e garanzia di sicurezza. Oltre alla solita opera di bug fixing (che, comunque, fa sempre bene), è stata ottimizzata la gestione della memoria, in modo da rendere più reattivo e performante l'intero ambiente desktop. Anche le operazioni di indicizzazione sono rese più efficiente, tramite l'introduzione di Nepomuk, un insieme di risorse che rendono il desktop semantico, garantendo migliori prestazioni. Altri accorgimenti e nuove funzionalità sono stati introdotti in Dolphin, il file manager, ed in Kate, l'editor di testi di default.

Figura 2. Il desktop di KDE Plasma Workspace 4.11 su Fedora 20
Il desktop di KDE Plasma Workspace 4.11 su Fedora 20

Per maggiori informazioni su KDE 4.11, si rimanda all'apposita pagina del sito ufficiale

. Prestissimo, tra l'altro, sarà disponibile nei repository KDE 4.12, ovvero la versione rilasciata proprio in questi giorni. Per chi sceglie KDE come ambiente desktop, sarà facilissimo aggiornare alla nuova versione.

Altri desktop environment per Fedora 20

Oltre ai già citati GNOME e KDE, su Fedora è possibile scegliere di utilizzare altri desktop environment alternativi, che mediamente sono meno utilizzati dei precedenti, ma che spesso possono rappresentare validissime soluzioni per esigenze più o meno particolari. E' il caso di MATE e Cinnamon, nati per Linux Mint ma ormai integrabili nella maggior parte delle principali distribuzioni Linux. Si tratta di due possibilità adatte a chi non è soddisfatto nè di GNOME nè di KDE, ma tutto sommato vuole lo stesso tipo di funzionalità. Per coloro che, invece, hanno la necessità di utilizzare ambienti desktop più leggeri, Fedora consente l'utilizzo di Xfce, LXDE o perfino E17, tutti molto adatti a computer datati o poco performanti. In alternativa, per chi vuole mettere a punto un PC destinato alla sfera educativa, e quindi in particolare ai bambini, si può virare verso Sugar, aggiornato alla versione 0.100.

Figura 3. Il desktop di Xfce su Fedora 20 (fonte: zdnet.com)
Il desktop di Xfce su Fedora 20 (fonte: zdnet.com)

Per maggiori informazioni sulle novità relative alla sfera degli ambienti desktop in Fedora 20, suggeriamo agli utenti di prendere nota dell'apposita sezione delle note di rilascio ufficiali.

Fedora 20: le applicazioni

La maggior parte delle applicazioni presenti su Fedora 20 sono le stesse già viste nei rilasci precedenti. Ciò non vuol dire che Fedora sia obsoleto, dal momento che quelle stesse scelte fatte in precedenza continuano ad essere tra le migliori possibilità che la comunità oper source offre. Per citare alcuni dei principali software disponibili, elenchiamo:

  • Mozilla Firefox (browser per la navigazione e l'accesso ad internet);
  • Evolution (client di posta);
  • Libre Office (suite di applicazioni per l'ufficio);
  • Rhythmbox (player multimediale);
  • Transmission, Brasero, Cheese, Empathy e molti altri.
Figura 4. Alcune applicazioni sul desktop di Fedora 20
Alcune applicazioni sul desktop di Fedora 20

Una novità interessante che riguarda in generale tutte le applicazioni, è l'utilizzo, su Fedora 20, di GNOME Software, un'applicazioni di gestione che ha le stesse funzioni del Software Center di Ubuntu (e analoghi), ma che è pensato e programmato per essere completamente integrato in GNOME 3, essendone, appunto, uno dei componenti. Da GNOME Software si possono cercare le proprie applicazioni preferite tra quelle disponibili nei repository, in maniera semplice e veloce; è quindi possibile installarle e avviarle direttamente, nonchè trovare informazioni su ogni applicazione (in molti casi, ad esempio, vi è un link al sito web di riferimento).

Figura 5. GNOME Software su Fedora 20
GNOME Software su Fedora 20

Kernel e supporto ad ARM

La nuova versione di Fedora è basata sul kernel Linux 3.11, l'ultima versione stabile del cuore del pinguino, che conferisce a Fedora molte qualità interessanti. Oltre al lavoro ininterrotto di bug fixing (che, in modo particolare quando si tratta di kernel, si traduce più che mai in stabilità e sicurezza), alcune delle principali caratteristiche sono il supporto migliorato ai file system Btrfs, EXT3 ed EXT4, nonchè del compatibilità con i più recenti dispositivi hardware in commercio, quali le nuove schede video (in particolare AMD, su cui si è lavorato molto per garantirne la fruibilità), e molti nuovi processori.

Figura 6. Fedora 20 è basata sul kernel Linux 3.11
Fedora 20 è basata sul kernel Linux 3.11

Proprio a proposito dei processori, e più in generale del supporto alle architetture hardware, RedHat ha annunciato che, a partire da Fedora Heisenbug, ARM sarà considerata un'architettura primaria. Ciò significa che, da ora in poi, lo sviluppo non sarà centrato solo sul supporto alle architetture x86 e e x86_64, ma come queste ultime sarà trattato anche l'aggiornamento ed il perfezionamento relativo alle architetture ARM. Questa novità avrà probabilmente una risonanza notevole tra le principali distribuzioni Linux, e la scelta di RedHat richiama alla mente i recenti rumors sulla possibilità che Google inizi a produrre processori ARM.

Altre novità

Le novità di Fedora 20 non sono finite qui. Sia GNOME che KDE, i due principali desktop environment di Heisenbug, sono in grado di girare sia su X.org, il server grafico che ha fatto la storia dei sistemi desktop Linux, sia sul nuovo arrivato Wayland, che è in effetti presente su Fedora (anche se deve essere attivato esplicitamente, in quanto ancora in una fase di sviluppo non ultimata). Fedora 20 è quindi una delle prime distribuzioni Linux ad offrire questa seconda possibilità, e ciò la rende ancora più innovativa. Sebbene le prestazioni di Wayland non sono ancora pari a quelle di X.org, le previsioni fanno ben sperare, ed è probabile che nei prossimi rilasci esso venga scelto come server grafico principale.

Per il resto, è bene sottolineare il lavoro del team di sviluppo di Fedora, che è stato incentrato anche in altri ambiti, in particolare per molto di ciò che viene classificato come "under the hood", cioè "sotto il cofano", meno percettibile dagli utenti finali. In questa categoria rientrano gli aggiornamenti e le novità per gli sviluppatori, che possono godere di una grande varietà di linguaggi di programmazione, inclusi Ruby on Rails 4.0 e Perl 5.18. Un lavoro di miglioramento è stato effettuato anche per quel che riguarda il cloud computing e la virtualizzazione, due aspetti che, oggi come oggi, sono essenziali per chi vuole utilizzare Fedora come distribuzione server. Per i dettagli su queste ed altre novità, invitiamo tutti gli utenti a visitare la pagina delle note di rilascio, disponibile sul sito ufficiale di Fedora.

Conclusioni

Per concludere, Fedora 20 si conferma una distribuzione all'avanguardia, che introduce sempre grandi novità ad ogni rilascio, mantenendo livelli di affidabilità e performance degni del suo nome. GNOME 3.10, Wayland, la "virata" verso ARM e la grande possibilità di personalizzare il proprio sistema operativo (si pensi alle numerosissime Spin e ai desktop environment alternativi), indicano quanto questa distribuzione sia innovativa, e la rendono un banco di prova sul quale tutti gli utenti Linux con almeno un briciolo di curiosità dovrebbero mettersi all'opera.
Per concludere, Fedora 20 si conferma una distribuzione all'avanguardia, che introduce sempre grandi novità ad ogni rilascio, mantenendo livelli di affidabilità e performance degni del suo nome. GNOME 3.10, Wayland, la "virata" verso ARM e la grande possibilità di personalizzare il proprio sistema operativo (si pensi alle numerosissime Spin e ai desktop environment alternativi), indicano quanto questa distribuzione sia innovativa, e la rendono un banco di prova sul quale tutti gli utenti Linux con almeno un briciolo di curiosità dovrebbero mettersi all'opera.

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